“Un buon giudice non si definisce con un tocco e una toga”: Sheinbaum

CITTÀ DEL MESSICO (apro).- "Un buon giudice non si definisce con un tocco e una toga", ha affermato la presidente Claudia Sheinbaum Pardo, in relazione alle dichiarazioni del prossimo presidente della Corte Suprema di Giustizia della Nazione (SCJN), Hugo Aguilar, secondo cui non indosserà una toga, ma i vestiti tradizionali indigeni durante il suo mandato.
Nella conferenza stampa mattutina di martedì al Palazzo Nazionale, alla presidente federale è stato chiesto se avesse già esaminato la questione con il consulente legale, come aveva accennato qualche giorno fa, e lei ha risposto:
"Non l'abbiamo ancora esaminato, a dire il vero, ma possiamo continuare a farlo. Lasceremo che sia il Congresso a occuparsene."
La leader federale avrebbe voluto lasciare lì il suo commento, ma ha trovato il coraggio e ha continuato:
"Un buon giudice non si definisce con un tocco e una toga; si definisce con la sua onestà, la sua conoscenza e il modo in cui applica la giustizia. Il tocco e la toga fanno quindi parte di un protocollo stabilito in un momento specifico, ma questo non definisce se un buon giudice sia o meno tale."
E con tono ironico ha detto: “Guardate quanti giudici corrotti non indossano né tocco né toga, eppure vanno in giro a distribuire le tasse…”
L'ex capo del governo di Città del Messico ha colto l'occasione per ricordare a tutti che "ci sono diverse persone lì, sapete chi, che devono molte tasse e i cui casi saranno decisi nei prossimi giorni".
Ha poi ribadito che la decisione se Aguilar indossi o meno la toga presso la SCJN "non credo spetti all'esecutivo deciderlo; lasciamo che sia il Congresso a decidere".
Infine, la presidente Sheinbaum Pardo ha dichiarato di non aver in programma alcun incontro con Hugo Aguilar.
L'11 giugno, i senatori di Morena e gli alleati hanno presentato alla Commissione permanente un disegno di legge per modificare l'articolo 4 della Legge organica del potere giudiziario federale, al fine di eliminare l'uso obbligatorio della toga e del tocco durante le sessioni plenarie del SCJN, al fine di "sradicare i simboli" di "distanza ed elitarismo" nella corte suprema del Paese.
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